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waw!
WALTER TRECCHI
Illuminat umbra III, 2019, olio su tela, cm 100x150

 

 

 

 

Walter Trecchi ha da sempre concentrato la sua ricerca sulla città. Con il ciclo "Ex" (2002/2003) ha indagato le aree post industriali, mettendone in relazione i vuoti e gli spazi, la luce e le ombre, creando vedute prospettiche che richiamano l'astrattismo geometrico. Con la serie dei "Cantieri" (2004/2008) ha approfondito la tematica del cambiamento: nuove architetture temporanee fatte di ponteggi e impalcature si sostituiscono provvisoriamente all'edilizia mutandone l'aspetto e accentuano il concetto di cambiamento stesso, percorso che culmina con "Orizzonti temporanei" (2008/2010). Parallelamente "Città sospese" (2006/2009) e "Linee di fuga" (2008/2009) propongono una chiave di lettura dei nuovi skyline: le modifiche continue suggeriscono nuovi punti di vista, nuove forme e nuovi contesti dell'edilizia urbana. L'uomo in questa ricerca non c'è, se non nel suo operato, ma sembra quasi vittima inconsapevole di quello che accade al suo habitat.
Nella serie "Equilibri" le immagini carpite dalla realtà vengono completamente stravolte, palazzi che perdono la loro connotazione, deformati e privati della loro reale prospettiva, stirati e tendenti all'infinito con la loro ossessiva ripetizione di finestre e geometrie ma che sono inevitabilmente interrotte dallo spazio fisico della tela; in contrapposizione spazi vuoti, di respiro, canali d'aria, di colore, di chiaro in opposto allo scuro e viceversa.
In questi concetti di equilibrio inserisce per la prima volta immagini di natura, tematica che svilupperà più approfonditamente nelle serie "Antropico-Naturale", "Archi-nature" e "Naturae". L'equilibrio è il concetto fondamentale che caratterizza la sua opera e si ripropone nei lavori più recenti, sul tema delle città, intitolati "Illuminat umbra". Qui è il rapporto fra luce ed ombra a raccontare attraverso chiari e scuri gli aspetti positivi e negativi che simbolicamente alludono alla profonda e contraddittoria natura dell'animo umano, a quel precario gioco di equilibrio che è la nostra vita.
I nuovi skyline impongono nuovi punti di vista, nuovi approcci, nuove visioni che se da un lato tendono al futuro, dall'altro hanno le radici ben ancorate nella tradizione e nella storia, senza la quale una nuova identità non sarebbe possibile.

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[opera in galleria]

 

BIOGRAFIA
Walter Trecchi è nato nel 1964 a Como. Vive e lavora a Torno.
Dopo una formazione nell'ambito dei tessuti, avvia la sua carriera lavorativa disegnando per le maggiori firme della moda internazionale. Il suo percorso nella pittura ha inizio sul finire degli anni Novanta, e da allora è presente nel panorama artistico con mostre personali, collettive e rassegne, tra le quali si ricordano le personali "Naturae" da Federico Rui Arte contemporanea (2015), da Boffi Soho a New York (2014), "Antropico Naturale" a Palazzo Lombardia (2014), "Nuovi orizzonti" a San Pietro in Atrio a Como (2011), "Equilibri" alla Galleria Noordeinde (L'Aja), al Broletto di Como (2006), e le collettive "Paintings" al Museo di Bassano del Grappa (2017), "FQ Projects" a Shangai, "Biennale Giovani" a Villa Reale di Monza (2007), "La nuova figurazione italiana" alla Fabbrica Borroni di Bollate (2007).


 

 

 

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