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Dagli esordi caratterizzati da una vicinanza allo stile Pop, con grandi fondi realizzati a smalto in colori primari, con la serie Yesterday Now e A Rebours, con Canto General e All'ultimo respiro, Barbara Nahmad ha incentrato la sua ricerca sul ritratto e sulla figura umana. Nel 2014 l'artista ha presentato a Tel Aviv il ciclo di lavori Eden, in cui abbandona lo smalto in favore di una pittura con uno stile asciutto ed essenziale, fatto di poche cromie e con una pittura a olio di grande fascino, in cui racconta attraverso le immagini alcuni momenti di vita quotidiana, scene intime di un mondo nuovo che sta nascendo.
Nella nuova ricerca "Oltremare" Barbara Nahmad apre ora un nuovo capitolo, riappropriandosi del colore con tonalità e modi diversi da quelli usati in precedenza. In queste opere pur non discostandosi del tutto dalla figurazione tradizionale, viene condotta una ricerca sul paesaggio naturale che tende all'infinito: sfumature gestuali e grandi velature danno l'idea di una sovrapposizione di strati che cercano l'intimità, evocano l'invisibile in una sorta di neovedutismo contemporaneo.
"Il sublime non risiede in nessuna cosa della natura, ma nell'animo di chi guarda". Immanuel Kant postula l'esistenza di due forme di sublime: il Sublime matematico, che nasce nei confronti di qualcosa smisuratamente grande, in cui il sentimento è legato alla piccolezza dell'uomo nei confronti della Natura. Il Sublime dinamico, invece, non riguarda direttamente una sproporzione fisica, ma un senso di impotenza e inadeguatezza verso la strapotenza, paurosa, minacciosa, delle forze naturali. Giunge infine a una conclusione che può sembrare un'operazione di rovesciamento: l'umanità della nostra persona non soccombe alla potenza della natura ma, al contrario, si erge orgogliosamente a contemplarla, conscia della propria grandezza morale, dell'invincibilità dell'animo umano di fronte al pericolo.
Angelo Crespi, nella presentazione in catalogo della mostra Oltremare, scrive: "Non azzardiamo nessuna analisi psicologica, certo è che lo sguardo della Nahmad si è fatto introspettivo come succede proprio a quelli che hanno scrutato troppo a lungo e profondamente nel groviglio delle cose interiori, per non cercare in quelle esteriori la semplicità. Una semplicità che però tende alla densità, perché la sua pittura, che è stata fino a questo momento semplicemente descrittiva, si affina, cerca non più la rappresentazione, bensì insegue la rivelazione. (...) Non ho tema a definirla una pittura metafisica, e proprio nel suffisso "oltre" (in greco "meta") anche del titolo "Oltremare" si palesa l'intento di scavalcare il muro del sensibile e del reale. (...) Per questo Barbara Nahmad non ha scelto la pittura veloce e frettolosa tipica dell'informale che è spesso una via di fuga (tutto sommato semplice per gli artisti di talento quale ella è) dalla figurazione, neppure ha optato per l'astrazione che, paradossalmente, nel suo essere di programma aniconica è comunque lirica perseguendo i sentimenti provocati, come nel caso della musica, per via emozionale e non razionale: i suoi quadri restano invece frutto di quella pittura-pittura, quasi acribiosa, di un artista figurativo che smette di raffigurare e si mette a riflettere su quel "groviglio" che è la vita e il suo dispiegarsi.
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BIOGRAFIA
Barbara Nahmad è una delle protagoniste della pittura figurativa contemporanea italiana. Nata a Milano nel 1967 si è diplomata all'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1990, ateneo nel quale oggi è Docente di Tecniche e Tecnologie della Pittura. Ha esposto tra l'altro allo Studio Cannaviello di Milano, alla Fondazione Bandera, all'Istituto Italiano di Cultura di Slovenia, da Ermanno Tedeschi a Tel Aviv, al Museo Ebraico di Bologna, a Palazzo Reale a Milano, alla Biennale di Venezia, al Complesso del Vittoriano a Roma, al Pac a Milano, alla Fondazione Cini di Venezia, alla Quadriennale di Roma, e all'estero in varie sedi a Londra, Berlino, New York, Shangai, Atene e L'Aia.
Nel 2009, nell'ambito della 53. Biennale di Venezia, ha partecipato al progetto «Détournements Venise» con un trittico pittorico sull'economia e un'installazione sonora. Nel 2017 Barbara Nahmad ha collaborato con Mediobanca per la campagna pubblicitaria «Passo Doppio». Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra le quali la Collezione Agnelli, la Fondazione Einaudi e la Fondazione Rosselli a Torino, la Collezione Mediobanca e la Collezione Schwarz e a Milano, nonché in quelle del Museo Ebraico di Bologna e dell'American College of Greece ad Atene. CONTINUA > |