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Partito da una ricerca di stampo espressionista, Daniele Vezzani approfondisce lo studio delle tecniche della pittura classica ed approda ben presto al realismo. La figurazione non è una pura e semplice rappresentazione del reale. Nasconde al suo interno un aspetto concettuale, uno studio dei risvolti psicologici e simbolici che stanno alla base di un ritratto.
Nel suo studio, solitario e isolato nella campagna di Reggio Emilia, territorio storicamente dei Gonzaga, si respira l'aria di chi, consapevole di una lunga storia della ritrattistica, si domanda quale possa essere la sua funzione al giorno d'oggi. Gli interni sono domestici, le figure spesso famigliari, le ambientazioni quotidiane. E' proprio quella naturalezza e quell'innocenza a rendere il lavoro di Daniele Vezzani così unico. Scatti che sembrano rubati alle scene private, quei momenti che tutte le famiglie vivono all'interno della propria intimità, siano essi i giochi dei bambini, la felicità di un lieto evento, la tranquillità di un riposo.
Queste immagini così fortemente fotografiche, in realtà, sono rese con un sapiente uso delle tecniche pittoriche, superando la freddezza del digitale e donando quelle atmosfere magiche che solo la pittura riesce a fare. Nelle oltre cento mostre a cui l'artista ha partecipato, uno dei riconoscimenti più importanti è senz'altro essere stato scelto dalla National Portrait Gallery di Londra come immagine simbolo del BP Award 2016.
Una bambina che salta da una sedia, un lancio nel vuoto che, sebbene di poche decine di centimetri, per un bambino significa una sfida di coraggio e una dimostrazione di saper affrontare gli ostacoli. Gli occhi e i pugni chiusi, l'espressione mista di paura e forza dimostra quanto sia importante il gesto.
L'istante in cui la tensione si fa massima diventa così fissato sulla tela per l'eternità. Proprio quel momento, che dura una frazione di secondo, diventa l'aspetto principale: ci si ricorderà di come ci si è preparati e di come si è arrivati, di aver superato la prova, ma difficilmente saremo in grado di provare di nuovo l'emozione dell'atto in sé.
Un gioco che probabilmente non è stato improvvisato, ma è frutto di lunghe paure, di lunghi pensieri, fino alla decisione finale: il salto.
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opera in galleria
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copertina BP Portrait Award 2016
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BIOGRAFIA
Daniele Vezzani nasce a Novellara nel 1955. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, esordisce nei primi Anni Ottanta con le personali da Cannaviello a Milano e da Weber a Torino. Successivamente gli sono state dedicate grandi mostre antologiche ai Musei Civici di Reggio Emilia e al Museo Gonzaga di Novellara.
Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia (sia nel Padiglione Emilia-Romagna che nel Padiglione Italia a Torino), nel 2014 alla Biennale del Disegno di Rimini, nel 2018 alla mostra "L'arte che protegge. Pittura Contemporanea e Sacro" a Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno e a "Pittori fantastici nella Valle del Po", presso il Padiglione d'Arte Contemporanea di Ferrara, curate da Camillo Langone.
Nel 2016 partecipa al British Portrait Award, uno dei premi d'arte più prestigiosi al mondo e in assoluto il più prestigioso nel suo genere, definito dal Daily Mail come l'Oscar della ritrattistica, organizzato ogni anno alla National Portrait Gallery di Londra. La sua opera "Francesca" viene scelta come immagine del premio e copertina del catalogo.
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