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Magdalena Lamri è una giovane pittrice francese, classe 1985, diplomatasi all'École Nationale Supérieure des Arts Appliqués et des Métiers d'Art di Parigi. Nei suoi dipinti contrappone una tecnica realista accostata a soggetti spesso irreali, paesaggi e figure vengono raccontati più che descritti: è infatti attratta più dalle sensazioni che dalle idee, dal sentimento nascosto più che da una costruzione razionale. Nascono così mondi immaginari, una sorta di susseguirsi di interni/esterni senza soluzione di continuità, dove spesso compaiono i temi dell'abbandono e dell'emarginazione, non senza una luce di speranza verso il futuro. Già nel Manifesto tecnico della pittura futurista del 1919, Balla, Carrà, Boccioni, Russolo e Severini scrivevano che "il pittore ha in sé i paesaggi che vuol produrre. Per dipingere una figura non bisogna farla: bisogna farne l'atmosfera." Ricreare le sensazioni, accostando elementi figurativi che esulano dal contesto, per raccontare una storia ricca di suggestioni e libera nell'interpretazione: questo è il lavoro di Magdalena Lamri. L'artista stessa afferma che i suoi quadri non devono per forza essere "analizzati". L'importante è che non lascino indifferenti chi li guarda. L'idea è che i lavori possano far nascere qualcosa nelle persone, farle viaggiare, farle sentire vive. Pura emozione.
Se la pittura per cicli vien data per spacciata, non ha mai goduto in realtà di così ottima salute. Non c'è bisogno di fare la rivoluzione, al massimo di aprire un po' più gli occhi.
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